VisionOttica VisionOttica
BENESSERE VISIVO

COSA ASPETTARSI DA UN CONTROLLO DELLA VISTA DALL'OTTICO

Cosa aspettarsi da un controllo della vista dall'ottico

La vista è forse il più importante dei cinque sensi. Essa ci rende immediata la distinzione delle forme e dei colori, ci permette di orientarci nello spazio circostante e di percepirne la profondità. Purtroppo capita che la vista di una persona si alteri e ciò comporta una percezione non più nitida degli oggetti in lontananza, come nel caso di miopia, ipermetropia e astigmatismo, o in vicinanza quando con l'invecchiamento subentra la presbiopia. Quando lo sfocamento diventa manifesto è bene affidarsi ai professionisti della visione per un controllo della vista: l'ottico è uno di questi.

Quando viene effettuato il controllo della vista?

Entrando in un negozio di ottica con l'intenzione di comprare un paio di occhiali da vista, una delle prime domande che ti verrà rivolta dal professionista sarà: “Porta già occhiali da vista o ha la prescrizione di una visita oculistica recente?”.

Nel primo caso l'ottico effettua una verifica della diottria in uso e, se la visione non è nitida, allora procede con la variazione della correzione. Se invece possiedi una prescrizione oculistica fatta meno di quattro mesi prima allora il potere delle lenti si baserà su quella. In tutti gli altri casi l'ottico procederà con un controllo della vista completo.

Cos'è e come si svolge il controllo della vista

L'obiettivo del controllo della vista è quello di portarti a leggere nitidamente la riga di lettere dei 10/10 e di bilanciare l'acuità visiva e il comfort visivo in modo da garantirti una correzione ottimale e portabile, né troppo debole né troppo forte.

Il controllo avviene nella sala di refrazione dove si trovano tutti gli strumenti di cui si serve l'ottico che, come prima cosa, ti farà accomodare su una poltrona e procederà a farti una breve intervista preliminare, l'anamnesi, per capire quali disagi lamenti e soprattutto quali sono le tue esigenze visive.

Successivamente si passa al controllo oggettivo della vista che consiste in una valutazione indicativa del difetto visivo senza prendere in considerazione le tue sensazioni. Sostanzialmente l'ottico cerca un punto di partenza da affinare successivamente. Gli strumenti usati in questa fase sono principalmente due: lo schiascopio o l'autorefrattometro. Lo schiascopio è uno strumento manuale che emette un sottile fascio di luce; l'ottico si serve del riflesso all’interno della pupilla e la sua variazione in base alle lenti di prova poste davanti per stabilire il tipo e l'entità dell'ametropia.

Questo metodo è accurato ma delle volte può risultare scomodo e laborioso, quindi più probabilmente verrai posto davanti a una macchina (l'autorefrattometro) e ti verrà chiesto di guardare attraverso due oculari. Vedrai un’immagine, inizialmente sfuocata, che verrà automaticamente messa a fuoco dal meccanismo. Al termine, lo strumento stamperà uno scontrino con la sua valutazione oggettiva che tu e l'ottico andrete a modificare.

La tua collaborazione è importante nella seconda fase perché si passa al controllo soggettivo della vista. L'ottico ti pone davanti le lettere dell'ottotipo, cercando di fartele vedere a fuoco provandoti diverse lenti per mezzo di un occhialino di prova o del forottero, una specie di maschera che viene messa davanti al viso e che permette di cambiare agevolmente le lenti girando una semplice rotella. Ti sarà chiesto di riferire le tue sensazioni e le tue preferenze tra una correzione e l'altra e in base alle tue risposte l'ottico giungerà a determinare il potere diottrico definitivo, quello che mette d'accordo una visione ottimale con il comfort visivo.

Il controllo della vista dura mediamente 15/20 minuti e, se consideri il tempo che poi dovrai impiegare per la scelta della montatura e della tipologia di lente, il tutto non ti occuperà per più di un'ora: un tempo decisamente onesto da dedicare a una cosa importante come la tua vista, no?

Potrebbe interessarti

Trova il VisionOttica più vicino a te